Il Melograno organizza collaborazioni con asili nido del territorio. I bambini a 3 anni e gli anziani a 80 non sono entità a se stanti. Basti pensare al ruolo che oggigiorno rivestono i nonni nell’organizzazione della famiglia e del lavoro, spesso protagonista in entrambi i genitori. Ognuno sperimenta una fase di vita iniziale e finale, ma entrambi possono donare un personale bagaglio, condividendo del tempo e delle attività, realizzando una nuova consapevolezza, che è risorsa per affrontare in modo costruttivo, proattivo e positivo il futuro. Uno scambio reciproco che permette agli anziani di sentire, ridotto o attenuato, il peso dell’età e, quindi, della disabilità, della malattia psichica, della solitudine, specie interiore; ai bimbi di acquisire consapevolezza sul tempo che passa, l’importanza della crescita e della vita come processo naturale, dell’esperienza, del rallentare il tempo rispetto alla frenesia quotidiana. E’ così che le tradizioni, i ricordi, ma pure i pregiudizi o le incomprensioni, possono godere di un ottimo filtraggio, a beneficio della qualità della vita. Di tutti: grandi e piccoli. Vi è anche un aspetto di natura sociale, legato all’odierno ascolto di notizie sempre più legate alla cronaca nera, come omicidi, aggressioni, violenze. Anziani e bambini sono dotati di un ‘misterioso potere’: l’incapacità di ferire, di violentare psicologicamente, di aggredire. Ricominciare da questo, insieme ad altre nuove prospettive didattiche, cosiddette ‘outdoor’, a materie abbandonate nel tempo come l’educazione civica o altre ancora, di cui è divenuta indispensabile l’attivazione, come “Educazione all’affettività” ed “Educazione alla sessualità”, può significare costruire dalle radici, l’albero della vita delle nuove generazioni che ci attendono e dalle quali dipende il nostro futuro.